

Numero progetto: 2020-1-IT02-KA204-080081
APPROCCIO UMANISTICO ALLA GIUSTIZIA RIPARATIVA
L'approccio umanistico pone al centro la persona e i suoi valori più profondi, quelli raggiunti e feriti dal conflitto, e fa in modo che questi valori emergano e siano conosciuti e riconosciuti anche dalle altre persone coinvolte nel conflitto.
Il tratto fondamentale dell'approccio umanistico è dato dal fatto che esso non è né direttivo né negoziale né caratterizzato da una procedura standardizzata: non tende necessariamente ad una “risoluzione”.
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La mediazione diventa così uno spazio per accogliere il disordine, un luogo dove è possibile esprimere le differenze personali e riconoscere quelle degli altri.
La mediazione accoglie il disordine. È un momento, un luogo, in cui possiamo esprimere le nostre differenze e riconoscere quelle degli altri.
È un incontro in cui lo scopriamo i nostri conflitti non sono necessariamente distruttivi, ma possono anche essere generatori di una nuova relazione
Jacqueline Morineau
Ha pubblicato, tra l'altro, Lo spirito della mediazione (trad. It, Franco Angeli, 2000); Il mediatore dell'anima (trad. It., Servitium, 2010); La mediazione umanista. Un autre regard sur l'avenir (Èrés, 2016).

L'approccio umanistico alla mediazione si è sviluppato parallelamente alla mediazione trasformativa di Bush e Folger negli anni '90. Pur essendo pienamente in armonia con la mediazione trasformativa, la mediazione umanistica sottolinea un maggiore allontanamento dalle tecniche basate sull'abilità e presta meno attenzione alla risoluzione dei problemi. Evidenziando le capacità di umanizzazione dei mediatori, delle parti e dei processi di comunicazione, l'approccio umanistico approfondisce un processo di dialogo in quanto favorisce una buona presenza del mediatore e il flusso ininterrotto del "linguaggio del cuore" tra le parti.

